A casa mia il bagno è sempre stato un lusso che di rado ci si concede.
Quel bagno lungo , caldo e rilassante in una vasca.
A causa di un divertito scherzo da parte del geometra che ha assistito la costruzione del palazzo, ci sono ben tre scaldini in casa e il dispendio d'energia dovuto all'accensione di due scaldini contemporaneamente provoca inevitabilmente il black out in casa.
Non biasimerete ordunque la scelta di mia madre di non usare la vasca, situa in un solo bagno, quello senza doccia, ergo dicto "bagno di servizio".
Credo che l'invenzione della doccia sia da accreditare ad uno stolto: non ha concluso altro che il favorimento della "meccanizzazione" umana.
Lo stile di vita frenetico dell'uomo non era certo agevolato dalla vasca, quindi inventiamo la doccia!
Quando gli uomini capiranno che la vita non è l'accumulo di cose fatte ( che poi, parliamone, l'uomo perde tantissimo tempo a fissare il tetto di notte o a giocare a minchiate sul telefono, perchè non gli lasciavate il piacere della doccia? ).
La vita è come la briscola: poche sono le carte a cui devi ambire davvero, il resto sono scartine, perchè affannarsi a raccogliere tutto ció che si può?
E così io me ne sto qua, rannicchiata scomodamente a bordo vasca a seguire la scia dei miei pensieri che mi portano lontano, a quando il bagno nella vasca lo facevo due volte l'anno, quando mia madre doveva "pulire" la vasca in inverno e la pregavo di lasciarmela usare.
Facevamo il bagno insieme , io e Lilly, come la doccia del resto.
Dobbiamo aver rotto la tradizione quando il suo corpo deve essere iniziato a cambiare.
A me, la piú piccola, toccava il lato senza schienale e con l'acqua meno profonda: si, ero i piedi di quel nostalgico corpo composto da me e mia sorella.
Adesso, che dentro la vasca vedo una donna, sono ancora i piedi di quel corpo che ha perso il resto.
Ecco perchè sto scomoda ... forse dovrei girarmi e distendermi per come è stata omologata la vasca.
Una donna , eh? Una balena rossa piú che altro ( ho , ingenuamente / stupidamente, provato ad immergermi nell'acqua "troppo calda" per testare se anch'io avevo il sangue del drago (?) . Ho fallito, non sono una Targaryen, questo è sicuro, ma in verità ho solo girato la manovella sbagliata e tadaaan! Bruciata e nauseata da questo caldo inferno notturno. )
Pur sempre una balena però.
Non è certo una novitá il conflitto ventennario che ho con il mio corpo. L'anoressia infantile ne è solo un aperitivo, la bulimia con cui ho convissuto per anni la portata principale e il mio naso il dessert.
Pensare di essere brutta è un fardello comune a molte donne, ma esserlo davvero è solo una questione di soggettivitá.
Si, soggettivitá, la nostra salute mentale e fisica dipende esclusivamente da questo, ma la soggettività di chi?
Nostra? O degli altri?
Il mio 2014 è iniziato come uno scherzo esilarante.
Un giochino idiota ha " predetto" che sarebbe stato un 'anno di "successo,popolaritá e potere".
Bella merda, e io che desideravo un anno colmo d'amore e sesso sfrenato !
In ogni caso sembra che, ironia della sorte, il successo sia arrivato per davvero.
Un uomo ha dichiarato di volermi conoscere e tre mi hanno riempiti di complimenti nauseanti circa la mia immensa bellezza.
Avrei giurato che fosse uno scherzo delle mie amiche se non le considerassi troppo pigre per macchinarlo così bene.
La mia reazione concreta? Ho , per ovvie ragioni ( no, ma dico, ci vedono bene? Io? Bella io? ) rifiutato le lusinghe. E l'ho fatto anche scortesemente ( di questo me ne rammarico).
Il ragazzo che ha dichiarato di volermi conoscere non ha mollato peró, ha provato e riprovato con disunti tentativi d'abbordaggio e io non sono riuscita a scacciarlo .
Non è tanto la sua presunzione a non piacermi, o il mio status di castaepuradasempre a bloccarmi.
Ma sono certa di non essere il tipo di persona adatta a lui, anche perchè sono in sovrappeso e da come mi parla penso proprio che gli sia sfuggito.
Comunque sia, è l'affinità tra le nostre anime che manca.
Non abbiamo nulla in comune, e questo non è un disinibitore, ma è la mia stessa persona a collidere con qualsiasi possibile affinità.
Io sono una disagiata.
Dovrebbero scriverci un dispotico su questa categoria di persone, venderebbe un casino.
Io non riesco a parlare con la gente normalmente, quando sono me stessa, quando parlo davvero con qualcuno, vado disperatamente a caccia del piccolo disagiato che c'è in lui.
Quella persona che non riesce a farsi amare dai piú, nè riesce a parlarci, che si sente diverso, fuori luogo ovunque, gli hikkikomori, i sociopatici, i timidi e gli insicuri.
Nella grande casta dei disagiati in questo dispotico che è la società, includo tutti coloro che non riescono a far parte della cominità con disinvoltura.
Ho passato 14 anni senza avere amici, ho passato 9 di questi a cercare di socializzare con i miei coetanei - con la conseguente motivazione che era il mio peso ad andare storto: boom! Anoressia ripresa in tempo da una nonna attenta.
Poi ho capito, e ho smesso di anelare a raccogliere piú carte possibili.
Ho lasciato scorrere quelle carte che nella mia mano a poker, per quanto belle e allettanti per gli altri, non mi avrebbero aiutata a vincere.
E il karma mi ha mandato i disagiati.
Ho iniziato da zero l'esperienza dell'amicizia in quel gruppo di amiche che, per quanto si vedessero diverse tra loro, ai miei occhi avevano quel piccolo fattore x ad accomunarle .
Ne ho vissute comunque esperienze deludenti, Ilia la ragazza che nella vita va scaricata, ma ho affinato i sensi.
Cerco quella piccola traccia di disadattamento in ogni persona che mi si avvicina e quando la trovo, allora coincidenzialmente, c'è affinità.
Quel ragazzo non ce l'ha, e non ha neanche l'aria di essere il ponte - che non voglio - verso la società.
Io, saró impertinente e snob, ma ho un'ideale a cui attenermi.
La mia totale disconoscenza di qualsiasi rapporto con l'altro sesso, anche se ho 19 anni e mi sono persa un bel po' d'esperienze, non mi istiga ad andare col primo che ci prova - primo sul serio, grazie Karma di merda: io ti prego per 19 anni di mandarmi l'anima gemella e quando smetti di ignorarmi lo fai per burlarti di me? -
La verità Ilia, ti sei ripromessa maggior sincerità con gli altri, non mentire a te stessa.
La verità é che io riesco ad immaginarmi, e lo faccio paurosamente spesso, solo al fianco di P.
Ma P. mi ha dato una garanzia, tra noi non ci sarà mai altro che amicizia e io amo il nostro rapporto , vado in paranoia per una qualsiasi incrinazione e al settimo cielo quando mi accorgo di aver parlato con lui per ore senza essermene neanche accorta.
Non sono un granché come amica e il mio concetto di amicizia sta proprio fuori, io stessa credo sia sbagliato almeno quanto quello che ho dell'amore ( basti sapere che non faccio grosse distinzione tra gli ambi) .
Spesso le mie amiche mi cercan e io ne son felice, ma ben piú ricambio a mia volta.
Mi manchi , mi trascuri nel mio caso è un concetto realmente applicabile.
Solitamente si scarta perchè quando uno si sente trascurato , in maniera direttamente proporzionale, trascura a sua volta.
Ma con me é diverso, io non mi sento trascurata da nessuno: tutti mi cercano e quando lo fanno spesso mi trovano, passiamo dei momenti insieme e nulla lascia presagire che la volta successiva, quella in cui toccherebbe a me cercare, non esisterà mai.
Vorrei poter dire di aver paura di stringere troppo i rapporti ma il vero motivo per cui non chiamo mai le amiche è ben piú ignobile : pigrizia.
Non di pensiero, ma d'azione.
Penso continuamente alle mie amiche e ho mille argomenti e parole che ricollego ad ognuna di loro, ma tra il pensare e il chiamare c'è di mezzo un kilometrico letto di pigrizia.
Le mie cugine , quanto di più prezioso ho al mondo, sorelle nel mio sangue , sono afflitte dalla medesima piaga.
Se non abitassimo nella stessa palazzina non ci vedremmo per settimane, se non avessimo il telefono sempre collegato a internet, non ci parleremmo che una volta ogni tre giorni, eppure ritrovandoci al portone dell'una o dell'altra riscopriremmo la medesima confidenza che ci caratterizza oggi.
Lo so perchè ci sono stati periodi in cui non ci siamo quasi viste , per pigrizia, eppure l'affetto non si è mai sminuito, nè una delle tre ha mai dubitato degli affetti altrui.
Le amicizie vanno coltivate e io con il pensiero sono una giardiniera impeccabile , ma mai impareró che la mia mente non è un testimone attendibile.
Mai impareró che la gente vuole la prova del mio affetto.
E così rischio di perdere la mia piú antica amicizia vivente, lunga nove anni ad oggi, perchè ho tirato troppo la corda che ci univa ed é ora che io ponga fine a questo scempio di parole non dette e inviti non fatti.
Devo mollare , se non del tutto, la pigrizia relazionale che è nata dapprima dalla paura di essere fasfidiosa e poi si è insediata in me in qualità di gene di famiglia.
E poi c'è lui, che accorre nei miei pensieri come l'ossigeno al cuore.