martedì 26 marzo 2013

The Secret life of a Daydream



Il mio professore di Italiano vuole che noi scriviamo, ci alleniamo, impariamo a riflettere e coniugare i nostri pensieri, così , ci assegna spesso dei temi per casa; nonostante io appaghi ogni sua richiesta in questa mia stretta finestra sul mondo  non riesco a concentrarmi sulle sue consegne, non a casa per lo meno.Ironico , non è vero?
Forse dovrei stampare qualche mio pezzo e portarglielo, tanto per dimostrargli un po' di buona volontà .
Sono le quattro e mezza e io , alla fine , non ho fatto molto neanche oggi. Il tema è ancora lì, un foglio bianco, spoglio, vuoto. Se non lo consegno entro domani il professore mi metterà tre, e non lo dice tanto per scherzare; lui lo fa sempre.
Un tema sulle innovazioni del novecento a paragone con le aspettative per il terzo millennio  o, oppure un saggio breve sulla valenza della memoria storica?
Onestamente saprei di cosa parlare in entrambi i casi ma non lo farei col cuore, lui è distante, inerme e indifferente agli avvenimenti del mondo.


Sogna ad occhi aperti un domani che non verrà. Sogna che lo scorrere del tempo risparmi i suoi desideri, che non li muti, che lo renda un tutt'uno con l'universo.
In un turbine di emozioni negative, liti , nella disgregazione del suo gruppo di amiche, l'avvilimento preocuratogli dalla scoperta di un'aspetto dell'amicizia che nn gli piace, il mio cuore batte ancora. 
Palpita per se stesso . Credeva di essersi spezzato ancora ma chissà , forse è più forte di quello che vuole lasciar credere alla mia ben più fragile mente, forse non si è mai rotto davvero.
Quando un'amicizia finisce resta sempre quel senso di vuoto misto a nostalgia, rimpianto e ricordo che oserei dire meravigliosa. 
Non posso esattamente intercalarmi, ora come ora , in queste sensazioni, ma qualcosa c'è: la percepisco.
tuttavia il mio cuore non ha smesso di battere, nonostante tutto vada male , nonostante la sua serenità sia appesa ad un filo , lui funziona regolarmente come sempre ... irritante, non trovate? 
In realtà lui è al sicuro, nella sua rocca di ferro, lontano da ogni possibile flagello umano, solo ma al sicuro.
E' brutto desiderare di soffrire con tutta la propria mente ma non riscontrare nessuna risposta dal proprio cuore, quasi come non averlo.
E' brutto desiderare di stare accanto alle persone a cui professi amore ma non sentirsi emotivamente coinvolti.
Ancora più brutto è invece trovare un riscontro della sua esistenza, un suo sentimento, nella rappresentazione panistica di D'Annunzio. Fino a che punto è egoista?
Ridicolo : con tutto quello che gli accade intorno il mio cuore rimane inflessibile , immobile, preferisce non reagire,  ma quando gli si dipana un mondo in cui tutto si fonde con la natura e in cui può auspicare la propria morte , si accende.
Un sogno ad occhi aperti. 
L'eternità della solitudine in un paradiso naturale ove pensieri, parole e sentimenti non esistono più.
Perchè c'era un fondo di verità nell'innocente affermazione di una bambina , c'era una sorta di chiave di volta nelle sue parole e nel suo rigetto verso l'altro.

Mia madre non sa più che pesci prendere con me. E' tornata all'attacco con gli echi dell'epoca che fu, a suo avviso , d'oro nella mia carriera scolastica.
In realtà  quel periodo , tanto caro a mia madre , nasconde l'assenza della mia anima per quel breve lasso di tempo. La voglia di scoprire e conoscere cose nuove aveva preso il posto della mia ben più naturale predisposizione alla malinconia. 
Ho desiderato con tutte le mie forze di essere una persona solamente allegra, ma io sono me e come tutti ho le mie sfaccettature. Il vero colore della mia anima? Celeste, fredda. 
Mi rivedo di più nei miei tratti malinconici e solitari piuttosto che nei brevi e rilassati momenti di euforia, strano , ma io sono la prima e non la seconda come molti pensano ... preferiscono la seconda? Come dargli torto : anch'io mi adoro quando rido senza motivo, tiro su di morale gli altri , mi diverto e penso positivamente ma non sono io , se non per brevi istanti della mia tormentata esistenza.
D'altronde mia madre non può che ridere e prendermi alla leggera quando le dico che " rivoluzionerò il mondo , in qualche modo , ma lo farò".

Al momento riderei anch'io: la rivoluzione conprende e pretende un grosso senso di altruismo , di disponibilità verso il prossimo e , come già detto , il mio cuore è solo chiuso nella sua gabbia di ferro.
Potrei anche accontentarmi della serenità dell'anima in un paradiso terrestre, è questo dopotutto il mio sogno, ma non rivoluzionerei un bel niente se non la mia vita. 
E' immortale il gesto fatto per gli altri.
Immortale quanto vano visto che la storia è un continuo ripetersi degli errori umani. I diritti conquistati durante la rivoluzione francese sono forse tutt'ora validi? Le terre conquistate dai romani sono ancora romane? 
Certo il concetto di libertà è nato e non si è ancora estinto , certo il latino echeggia nelle lingue moderne ma non è certo rimasto tutto uguale, non è certo il nome quello a cui l'eternità si lega.
Un nome è come una maschera : si blocca in un momento preciso della storia ma al contempo ha smesso di essere eterno ... sarà solo una voce sull'enciclopedia, studiato e dimenticato dai ragazzi e di ciò che è stato ottenuto combattendo non resta altro che una vita finita troppo presto .

Be' se sono stata in grado di scrivere un "pezzo" , qualsiasi cosa io abbia scritto, in una bella mezz'ora, sono sicura che adesso qualcosa riuscirò a scriverla nel tema ... tanto arte non la posso stampare : che senso ha finirla?

Ho amato Cezanne nel suo desiderio di rendere la propria giustizia all'immagine, distinta dalla realtà.

4 commenti:

  1. credo che se il tuo professore potesse leggere questo post di sicuro sarebbe molto contento del tuo stile ;)

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  2. Credo che eviterò di scrivere un commento di incoraggiamento o pieno di ottimismo, non ti cambierebbe niente se sei così convinta. In fondo devi essere te stessa e se alle persone non piaci perchè sei malinconica allora peggio per loro. Prima o poi troverai un motivo per non essere più malinconica. O magari per esserlo in modo positivo (?).
    Per l'amicizia, è meglio essere tristi perchè è finita e provare almeno un po' d'emozione piuttosto che osservare un'amicizia finire e non potersene dispiacere perchè non era mai stata così vera e importante.
    Per il resto, io scrivo sempre un sacco di cavolate nei saggi brevi, anche in quelli in cui vorrei dare il meglio, ma non ci riesco. Poi in un momento d'ispirazione scrivo delle cose anche decenti -.- Succede sempre così.
    Per il resto sono d'accordo con Lu-chan, se leggesse questo post sarebbe molto contento.

    P.S. Aspetta che compio questi maledetti 18 anni, poi quando ci incontreremo, l'ottimismo s'impossesserà di te e dovrai chiamare un esorcista per tornare malinconica ;)

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  3. Se si prova qualcosa dopo la fine di un'amicizia, vuol dire che ti ha lasciato qualcosa, che ti porterai dietro per sempre, e questo è un bene. Per quanto riguarda il tema, be :D io darei questa pagina al tuo professore, perchè credo che tu scriva molto bene e sopratutto si evinca molto più dai tuoi post che da un tema sul novecento ;) Un bacione piccola!

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  4. Dovresti lasciarti guidare dall'istinto o dalle emozioni per scrivere i tuoi temi, proprio come fai qui sul blog, anche se non so a cosa ti servirà, ma voglio dirti che tu sei davvero molto brava a scrivere, limpida, chiara, è un piacere leggerti :')

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Amo i commenti *-*